- Scritto da Ignazio Parrino
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-4- Le usanze dei millenni In evidenza
Il più antico libro dell’umanità, più o meno universalmente conosciuto fino ai nostri giorni, è la Bibbia. Essa narra l’inizio dell’umanità e si estende fino ai tempi di Cristo per un certo numero di migliaia di anni che concordano con i calcoli più brevi di alcuni studiosi ma discordano dai calcoli di tanti altri. Ognuno certo aderisce alla narrazione dei fatti che crede più giusta; però da lungo tempo è stato affermato e in gran parte condiviso che non può esistere la doppia verità. I cristiani anche quelli più sommariamente istruiti, credono che la Bibbia, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, sia la Parola di Dio e accettano la datazione che indica solo una decina di migliaia di anni dalla creazione dell’uomo e non quella che indica molte centinaia di migliaia di anni o anche centinaia di milioni o di miliardi. Uno tra i tanti possibili argomenti si chiede cosa avrebbe fatto l’uomo in tempi così lunghi, sempre che sia stato uomo, mentre recentemente in un tempo piuttosto breve ha fatto tutto ciò che ora con meraviglia si può osservare. La Bibbia indica pure una divisione del tempo che va dalle origini alla nascita di Cristo, dopo della quale, tanti popoli o quasi tutti, accettano quella enumerazione che va da Cristo in avanti. E questa differente enumerazione indica non solo il correre degli anni, ma anche le differenze di culture e di civiltà in essa comparse. Un simile calcolo non è impossibile, mentre per tempi molto lunghi è difficile. I cristiani tuttavia considerano inizio dell’umanità quella testimonianza di qualsiasi tipo di argomenti che indica un comportamento manifestamente umano, sia nel bene che nel male, che non può essere quello delle amebe nuotanti nella brodaglia tiepida originaria o quello dei topolini arboricoli o delle scimmie, che si conta a miliardi di anni. Il tipo di calcoli più breve di inizio dell’umanità potrebbe risalire a circa dodici o tredici mila anni. Essa comincia con una situazione molto benevola nei riguardi dell’uomo posto al centro di tutto il mondo e dotato di qualità del tutto uniche non prive di libertà e anche di responsabilità. Chi l’ha creato gli ha posto qualche condizione che in poche parole però indica l’essenziale della sua esistenza, consistente nella sua vita e nella sua capacità di distinguere il bene dal male. Ma quella libertà molto gradevole e importante risultò però pericolosa come l’altra capacità di sapere e voler distinguere il bene dal male. Così successe che una delle prime azioni fatte da Dio a favore dell’uomo consistette nella creazione della donna e della famiglia, non soltanto in questi dati di fatto, ma anche nella loro istruzione, nel numero e nelle qualità per tutta la loro durata, delle quali non si conosce la fine. Nella Bibbia dell’Antico Testamento è detto che quasi subito dopo la sua creazione, l’uomo dotato di così splendide e uniche qualità, comincia ad abusarne malamente e si dice che mangiò la mela raccolta su suggerimento del demonio. Ma cosa era quella mela tanto importante a cui seguì anche l’espulsione dal paradiso terrestre e la morte anche se non definitiva, ma solo temporanea, che però non può essere del tutto gratuita perché è felice o infelice, secondo la buona volontà di ognuno nell’accettare la volontà di Dio, che comunque da parte Sua, è sempre misericordiosa verso tutti. Ma l’uomo fin dall’inizio della sua esistenza non solo mangiò quella mela tanto dannosa. Nei suoi due primi rappresentanti dopo Adamo ed Eva, diede inizio alla più grande disgrazia di tutti i secoli seguenti: L’invidia degli uni verso gli altri fino alle reciproche guerre ed uccisioni; difatti subito Caino uccise suo fratello Abele che non era malvagio come lui ed era gradito a Dio. La Bibbia continua con la previsione o la narrazione di tutte le malefatte dell’umanità che continuano fino alla distruzione del Tempio di Gerusalemme ed anche per tutti i tempi futuri. Non mi sembra il caso di mettersi qui a narrarle, del resto in buona parte sono note o facilmente trovabili se qualcuno vuole prendersi in mano l’Antico Testamento e la breve storia del Nuovo fino alla resurrezione di Cristo e ai primi decenni della diffusione del cristianesimo. Il tempo che segue è la storia della Chiesa che comincia con la storia di Cristo e dice: “Andando dunque, fate discepole tutte le genti, insegnando loro ad osservare tutto quello che vi ho comandato. Ecco io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. In seguito a questi eventi comincia la storia del cristianesimo che predica nel mondo una nuova psicologia liberamente accolta o non accolta secondo la volontà di ognuno, ma tale tuttavia da costituire la nuova storia dell’uomo che all’antica ora aggiunge l’altra che dice: “ amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano…”ecc., come si trova scritto negli Evangeli e in tutto lo spirito del Nuovo Testamento.
Non facilmente si trova una storia non tanto comune come quella di chi vuol conoscere cosa è successo in tutta l’umanità di bene o di male dall’inizio di essa fino a Cristo, o come anche indica la stessa numerazione degli anni, dopo di Lui. Non è del tutto difficile distinguere in essa ciò che si può chiamare bene e ciò che si può chiamare male, secondo la psicologia di ognuno. Un lavoro del genere non è impossibile in forma più o meno estesa, ma comunque è lungo e vorrei anche dire un po’ noioso perché facilmente si ripete presso tanti popoli, nei quali più o meno prevale il bene o il male.