D.N. DEMOCRAZIA DEL NECESSARIO

-3- Cosa è il necessario? In evidenza

La Bibbia accenna ad un periodo, quando l’uomo, nel paradiso terrestre, aveva a disposizione tutto quello che lì c’era, cioè un paradiso. Non doveva solo toccare una pianta di mele che era il simbolo del bene e del male. Ma ad Eva giusto giusto piacque il frutto di quell’albero, e ne offrì anche al suo consorte che lo accettò. Non avevano capito tutti e due che il padrone del bene e del male era solo il Creatore che si conservò il dominio su di esso. Questo simbolico racconto molto semplice però esprime l’essenziale della storia dell’uomo, che pur avendo a sua disposizione tutto il bene che può desiderare, invece facilmente sceglie il male che, ad una considerazione superficiale, sembra più affascinante, pur contenendo la radice di tutti i mali che è quella di voler sostituire Dio che è eterno. Qual è per sua natura il massimo bene che possa desiderare l’uomo?

A pochi o a molti potrebbe capitare l’occasione di farsi una bella passeggiata reale o immaginaria per tutto il mondo, con la quale si possa osservare tutto ciò che esiste. Tutto l’esistente nel mondo è talmente vario ed immenso, che come dice questo stesso termine, è immisurabile ed incalcolabile. E invece c’è una sola realtà che l’uomo ha a sua completa ed esclusiva disposizione e non esiste altra cosa simile. Come si fa a trascurare proprio questa? Essa è la bontà e l’amore di Dio che si collegano con la responsabilità dell’uomo. Essi sono gratuiti ed universali per gli uomini, e li rendono padroni di tutto il mondo, però comprendendo per bene cosa sia questa padronanza. Una delle prime cose che bisogna conoscere è il tempo che corre velocemente e sembra avere qualche consistenza e invece non ne ha, perché esso non è altro che la misura del movimento di tutte le cose, le quali per di più corrono velocemente. Uno solo è sempre lo stesso, perché è eterno. Egli è l’unica realtà che non possa capirsi ed è la più importante. Che cosa sceglie l’uomo? Basta dare un’occhiata alla sua storia di alcuni secoli o anche di non molti millenni per rendersi conto di quello che sa fare, e non c’è bisogno di tornare sempre a narrarla perché essa più o meno è a tutti nota e più o meno si ripete continuamente. Corrisponde alla coscienza che ognuno ha a sua disposizione, alla sola condizione di saperla usare. Dio e la coscienza umana sono le premesse indispensabili per capire cosa è il necessario. Esso non è la sfrenata spinta di conquistare e di impadronirsi di tutto il mondo come da sempre ha tentato di fare l’intera umanità con guerre, ingiustizie e prepotenze, sempre più o meno effimere e quasi nulle davanti all’eternità. Quasi tutti gli storici perdono gran parte del loro tempo a narrare tutte le vittorie e le sconfitte di popoli, eserciti e generali più o meno inutilmente famosi perché asserviti al male. Solo pochi hanno lasciato il ricordo di opere lodevoli a favore di uomini spesso invece operatori di male nel loro tempo fuggente. Quanti sono stati coloro, nel corso dei secoli, che si sono chiesti che senso ha la vita? E cosa hanno guadagnato coloro che hanno creduto che essa consista nelle vittorie militari senza chiedersi se esse sono state meritevoli di elogi o inique con uccisioni, prepotenze e furti? E come si possono usare tutti i beni conquistati dagli uomini nella loro breve durata come è risultato all’Impero Romano alla sua fine? C’è Qualcuno che ha dato adeguate risposte a queste domande e continua a darle. Quali sono i beni necessari alla vita di tutta l’umanità? Essi si dividono in due categorie: la pima riguarda i beni indispensabili per la vita di ogni uomo, pane, acqua, aria e salute. Dio dà gratuitamente l’acqua e l’aria, ma l’uomo il pane deve guadagnarselo col sudore della sua fronte e la salute bisogna saperla curare e mantenere avendone la possibilità. Questi sono mezzi materiali che comportano la vita e la morte e Dio li considera obbligatori per tutti. La seconda categoria di beni riguarda quella che l’uomo può procurarsi col suo impegno. Essi sono l’istruzione, l’educazione, la cultura, il lavoro. Sono necessarissimi, ma bisogna potere e sapere guadagnarli e procurarli con l’impegno. Compito della società è di favorire l’acquisto e lo sviluppo di queste qualità per ogni uomo. Infatti esse sono caratterizzate dall’intelligenza e la buona volontà dell’uomo che deve badare a queste cose, il che avviene con suo merito o demerito. Ma poiché il pane, l’acqua e la salute oltre all’aria sono assolutamente indispensabili è compito dell’intera società quello di garantirli a tutti e permettere a tutti di poterli usare. Quali limiti possono avere questi ultimi impegni? Nessun limite imposto, perché essi sono indispensabili e necessari per tutti come uguale è la natura umana di cui solo Dio è il padrone. Tutti i tipi di limiti che si sono creati in tutto il mondo sono artificiali e non essenziali ed è giusto che possano essere accessibili a tutti in condizioni ragionevoli senza vincoli e confini né di Stati né di sviluppo di persone, così come l’uomo nasce naturalmente con essi e deve avere la possibilità di svilupparli. Come si spiega allora che sulla terra sono stati arbitrariamente introdotti limiti e confini per tutto e per tutti, indipendentemente dalla loro corretta intenzione? Sono essi giustificabili? O si deve curare per tutti la possibilità di raggiungerli per meriti personali? Sono molti gli uomini nel mondo che cercano lodevolmente di risolvere questi problemi, ma forse più ancora sono coloro che cercano di impedirne la soluzione a proprio vantaggio. Essi ammettono confini che, sono del tutto secondari riguardo alle qualità e alle essenziali competenze che Dio ha dato a tutti per poterli usare. È compito dell’uomo di permettere di raggiungere le condizioni che Dio richiede a tutti, ed essi possano raggiungerli. Impedirne il raggiungimento o la possibilità di provarci è contro la volontà di Dio. Diceva san Basilio il Grande: Le opere di amore e di rispetto che voi non compite, altrimenti dette carità, “sono altrettante ingiustizie che voi commettete”. E Cristo ha detto: “Avevo fame e avevo sete” e il resto che ne consegue è facilmente comprensibile senza limiti di Stati e di continenti, sia in condizioni positive che negative.

-2- Le legislazioni In evidenza

    Questa denominazione la adottiamo ora per sostituire quella che abbiamo usato già: “Il Partito del Necessario”. Questa indica qualche parte di organizzazione tra tante possibili. Ma questa del nuovo titolo indica il modo di trattare una proposta, che interessa tutti, collegata al problema della necessità. Il termine derivante dal greco antico (kràtos tu dèmu) oppure democratia esprime la forza del popolo cioè della totalità di persone collegate in qualche problema comune. E difatti la totalità del popolo, a differenza di pochi privilegiati, si dibatte sempre, perfino nel corso della storia, con tante necessità non sempre soddisfatte.

    La natura umana è assolutamente uguale per tutti ed è fatta ad immagine e somiglianza di Dio e Dio stesso disse che è “Molto buona”. Le differenze che si costituiscono in essa non sono tali da poter significare delle realtà radicalmente fondamentali, che non possono essere corrette attraverso la comune educazione. Ma cosa ha fatto l’umanità nel corso della sua storia? L’unica narrazione che risale alla sua origine e si sviluppa per alcune migliaia di anni fino ad ora mostra che sono successi degli inconvenienti già indicati da Dio stesso che ha avuto ed ha sempre l’autorità di realizzarli. Egli chiese il rispetto della vita e quello della distinzione del bene e del male. Era ovvio come lo è sempre, che il primo rispetto va a Dio stesso, il creatore, dato che come cominciarono a vedere Adamo ed Eva, nessuna cosa si fa da sola e il creatore che la fa ne è il padrone. Ma gli uomini fin dall’inizio cominciarono a comportarsi come a loro piacque secondo la condizionata libertà che Dio stesso diede loro.

   Poiché non è tanto facile che l’uomo possa vivere correttamente senza seguire delle norme ragionevoli, egli cominciò presto a regolarsi a piacere suo arrivando a vivere in modo tale che Dio decise di distruggere l’intera umanità di allora con un enorme diluvio del quale, non senza qualche probabilità, sembra che siano rimaste tracce immense perfino di qualche città detta Atlantide. Sopravvisse il solo Noè con la sua famiglia. Ma anche questa cominciò a deviare a modo suo a differenza del primo figlio di Noè, chiamato Sem, con i suoi discendenti. Di Sem Dio disse che avrebbe abitato nelle sue tende.

   Per lungo tempo le norme che regolavano la vita degli uomini erano soltanto orali o almeno di esse non sono rimaste tracce interpretabili. Esistono poche norme di cui sembra che siano rimaste tracce materiali talvolta anche raccapriccianti. Solo in un periodo piuttosto recente in proporzione ad alcuni millenni di vita che non sembrano moltissimi, cominciarono a comparire dei codici scritti come era possibile secondo i tempi ed allora cominciarono a sorgere dei “codici” molto piccoli, scritti sull’argilla cotta o sulle lastre di pietra e poi anche sulle tavole di legno cerate od in tanti altri modi.

    Essi cominciarono a lasciare documenti corrispondenti alle usanze dei popoli di quei tempi, non certo esemplari. Il primo codice di cui si ha notizia è quello di Hammurabi forse di circa due mila anni a.C. scritto su tavolette di argilla. Ad esso poi ne seguirono degli altri. Non sembra che gli storici che cercano di delineare le vicende di quei tempi lontani segnalino o seguano delle norme morali apprezzabili. Anche Dio in persona attraverso Mosè volle dare, per il popolo che si scelse, delle norme che, assolutamente uniche, sopravvivono tuttora e si chiamano comandamenti. E questi si distinguono da tutti gli altri codici di legge risalenti per molti secoli ad altri popoli. Diamo un esempio per tutti. Un moderno scrittore definisce la storia dell’impero romano “la vicenda di una banda di ladroni” né certo le storie di altri popoli che costruirono imperi più o meno duraturi dovevano essere molto differenti. Tuttavia il codice delle leggi di Roma riviste da Giustiniano sotto la luce del cristianesimo furono più o meno adottati da tutti gli europei fino al tempo di Napoleone anche se facevano parte di tanti differenti Stati, ricordando anche la parentesi non indifferente dell’impero di Carlo Magno. Se poi le riforme napoleoniche o la stessa Rivoluzione Francese sia stata vantaggiosa o meno non so se conviene lasciarla giudicare dai moderni stati europei, che l’hanno adottata seguendo le correnti culturali che periodicamente sono andati adattandola. Certo i Greco-Albanesi d’Italia furono sempre duramente contrari ad essa. Comunque dopo le leggi di Hammurabi o di Solone conviene ricordare il complesso di leggi che sono comparse poco prima di Alessandro Magno ad Atene, a Sparta e in altre città democratiche dell’antica Grecia e poi nei comuni medievali d’Italia e in parte anche altrove che espressero le prime forme di democrazia. Dopo l’impero romano d’occidente il codice di Giustiniano si impose sull’impero bizantino e sostanzialmente in tutta Europa ma da Napoleone in avanti tutte le continue leggi dei vari stati europei con loro relative monarchie, imperi, dittature di destra e di sinistra sono state abbastanza decantate chissà come. Ma subito dopo la prima guerra mondiale ricomparve qualcosa di simile alle antiche democrazie balcaniche fino alla moderna costituzione italiana comunemente ormai considerata come la più bella del mondo col suo tipo di legislazione ispirata dal pensiero cristiano e dalla filosofia realistica ed è stata adottata come si ritiene da circa 180 Stati del mondo, se questa notizia può considerarsi attendibile. Come si è arrivati a questo punto? Certo un aspetto fondamentale di tutte le legislazioni comincia a prendere forma dopo il cristianesimo con la proclamazione dei diritti della persona umana più importanti dei diritti di proprietà assoluta. Tutte le leggi sono l’espressione dello sviluppo dei popoli nella loro individuazione del valore della natura umana. A questo punto viene proprio da ricordare che nel mondo non c’è valore tra gli uomini che possa confrontarsi con quello dell’uomo e delle singole persone e relativo pensiero che hanno resistito nei secoli. La storia umana ha certamente avuto un grande capovolgimento da Cristo in avanti come ampiamente si dice. Qual era il comportamento precedente dei popoli di tutta l’umanità prima di Lui e quale è la storia delle infinite guerre che sono state combattute fino alla prima e seconda guerra mondiale? Con quello sconvolgimento comparve l’amore perfino dei nemici e l’idea solamente difensiva già proposta al tempo dell’impero bizantino, anche se molti storici di allora stentarono a comprenderlo. E ci fu pure chi cominciò a dire che conviene evitare le guerre completamente. Qual è la gradazione dei valori che si sono andati affermando nella storia umana? Essi non sono certo quelli economici. Lo sono invece quelli che dovrebbero permettere all’umanità di vivere tranquillamente nel reciproco rispetto. Ognuno è attaccato alle norme date e seguite dai suoi antenati in forma o di storia o di norme culturali o morali. E ci sono nel mondo varie religioni e filosofie. Non sembra utile che ognuno ami e difenda solo le sue, magari tramandate dagli antenati. Il giusto sarebbe di studiare per bene ognuno la sua religione e la conseguente civiltà e poi rispettosamente provvedere a confrontarla con le altre secondo quello che dicono.

   Certo il primo elemento della storia umana è il tipo di civiltà che essa ha realizzato ad opera di ogni popolo e tra tutte le civiltà ci sono quelle che potrebbero sembrare più accettabili.

  Come si può fare a scegliere quella che potrebbe spassionatamente considerarsi la più conveniente o affascinante? Tanti affrontano questa via ma ancora essa non è stata capace di raggiungere tutta l’umanità nel modo migliore. Se è vero che il cervello umano ragioni in modo apprezzabile, si dovrebbe arrivare a qualche scelta liberamente preferibile alle altre. E c’è pure chi dice che questa operazione sia guidata a modo suo da Persona che a tempo debito potrà portarla a compimento. Quale può essere questa e come si potrà portarla a compimento?  La storia quale misteriosa ispirazione o quale risultato ha portato per rendere più accettabile la stessa vita umana? Ognuno potrebbe far conoscere adeguatamente la sua in modo che si unisca a qualche altra scelta migliore o si deve aspettare qualche idonea ispirazione ad opera di chi può darla? E come si giudica e si valuta qualche ispirazione importante che a giudizio di una buona parte dell’umanità ormai è stata data?

-1- Il Partito del Necessario e la Morale In evidenza

( Gli articoli di questa macroarea si collegheranno a quelli già pubblicati nella macroarea "MECCANICA")

 

COSA E' IL NECESSARIO?

L’uomo è fatto di anima e di corpo. È inutile cercare di capire perché Dio l’abbia voluto fare così, anche se chi vuole può fare infinite ipotesi. Comunque Egli solo poteva creare un essere simile. Difatti dice il salmo N° 8 (vv. 5 – 7): “Chi è mai l’uomo che tu lo abbia a ricordare? Il figlio di Adamo perché tu l’abbia a cuore? Eppure tu l’hai creato di poco inferiore alle creature celesti, l’hai coronato di gloria e di splendore, l’hai collocato sovrano dell’opera delle tue mani, tutto hai sottoposto ai suoi piedi”. Ma un simile essere detto uomo, è stato sottoposto da Dio a qualche prova della quale Egli certamente conosceva la conclusione. È certo un grande onore fatto all’uomo con la possibilità che Dio gli ha dato di poter fare del bene anche in modo grandioso. E l’uomo può liberamente scegliere quello che intende fare. Anche la libertà è un grande dono, ma per sua natura ha due direzioni: può corrispondere alla volontà di Dio, ma può anche rifiutarsi di farla, in tutti i modi che sono notissimi. Cosa succede allora anche se Dio è estremamente misericordioso? E qui si manifesta l’estremo limite che Dio ha posto a se stesso. Pur essendo onnipotente ha lasciato che l’uomo potesse comportarsi a suo piacere. E l’uomo scelse di poter perfino sfidarlo e contraddirlo e si rifiutò di accettare di fare quello che vuole il vero padrone. E qui vennero le conseguenze e continuano a realizzarsi come lo stesso uomo sa fare.

Cosa è il “necessario”? Dio creò l’uomo affinchè fosse felice col suo stesso aiuto. Ma non avrebbe senso che l’uomo volesse rifiutare quello stesso aiuto che Dio vuole dargli. Cosa infatti risulta tanto spesso nell’esperienza di tutta l’umanità? Questo discorso continua ancora. Dio ha perfino lasciato che l’uomo nei suoi limiti, riuscisse a ragionare con argomenti che sono simili a quelli di Dio. Anche Lui stesso si fece uomo ed usò quei ragionamenti che dovesse risultare se fossero validi o meno. E qui continua la meraviglia perché ci sono stati uomini che hanno accettato i suggerimenti di Dio fino all’estremo con piena libertà e convinzione. Ma mancava soltanto che lui stesso diventasse dio. A questo punto intervenne san Michele Arcangelo che disse: “Chi è come Dio?” e si fece in cielo una grande battaglia e Lucifero con tutti i suoi seguaci fu precipitato nel profondo della terra con la velocità di un fulmine, come si diceva nel Medioevo. E cosa deve meritare l’uomo che segue Lucifero e i suoi seguaci detti demoni? L’uomo che per sua natura ha collegati la sua anima ed il suo corpo, anche se questo è caduco, in molti campi agisce attraverso di esso anche se la sua azione finisce col riguardare il suo spirito. È però dottrina rivelata che l’uomo che sembra avere un corpo apparentemente simile a quello animale, in realtà anche se muore e si disfa è però destinato a risuscitare e di ciò si dà esempio in Colui che, chi crede, accetta sicuramente che è risuscitato dai morti. Anche qualcosa di simile si dice a proposito della Madonna della quale si dubita se sia morta e risuscitata a somiglianza di suo Figlio o anche soltanto addormentata con una “kimisis” e cioè una dormizione in seguito alla quale sia direttamente entrata in paradiso. Comunque sia, abbiamo due esempi con i quali chi crede prevede cosa gli succederà alla fine della sua vita quando ci sarà sicuramente la morte per tutti, alla quale seguirà una resurrezione come si dice nel giudizio universale o di premio o di condanna, come dice Cristo: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare” oppure al contrario: “Avevo fame e non mi avete dato da mangiare….”. Il discorso è molto semplice e risulta che il corpo umano non è affatto come quello degli animali che muoiono e scompaiono del tutto, ma è come quello che dice Cristo che esso risusciterà con una resurrezione di premio o di condanna secondo il comportamento che ognuno ha avuto nel corso della sua vita terrena che è solo una breve prova.

Cosa è allora il necessario? È solo ciò che serve per condurre correttamente quella breve prova della vita su questa terra e chi sbaglia in questa impresa ha perduto come dice il proverbio “il rame e lo stagno”. Cosa bisogna fare secondo questo discorso eminentemente religioso che viene fatto dai credenti?

Il necessario è quello che è utile ed indispensabile per condurre decentemente e correttamente la propria esistenza su questa terra per conto proprio o anche per tutti gli altri che sono stati dichiarati figli di Dio e fratelli tra loro. Si può lasciar morire di fame il proprio fratello? Si può lasciarlo morire di malattia senza curarlo come fanno i “Medici senza Frontiere”? O si può lasciarlo nascere, crescere, e morire nell’ignoranza, o farlo studiare secondo le sue capacità? C’è bisogno di esaminare tutti i casi e i campi in cui si esprime la necessità dell’uomo e della donna dalla loro nascita alla loro morte? E cosa può aspettarsi chiunque sia insensibile davanti a questi problemi o a tanti altri simili? Certo c’è chi fa di più e chi fa di meno e chi fa tutto e chi fa niente. Ognuno per i fatti suoi come anche chi fa bene e chi fa male. È possibile immaginare chi fa male o poco o molto o tutto? A che serve allora il grande dono della libertà e dell’intelligenza che distinguono l’uomo ed il suo cervello da tutti quegli esseri che sono solo animali e basta? Ma questo giudizio non può darlo nessuno al di fuori del solo Dio che è sicuro che non sbaglia.

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