-2- Le legislazioni In evidenza

    Questa denominazione la adottiamo ora per sostituire quella che abbiamo usato già: “Il Partito del Necessario”. Questa indica qualche parte di organizzazione tra tante possibili. Ma questa del nuovo titolo indica il modo di trattare una proposta, che interessa tutti, collegata al problema della necessità. Il termine derivante dal greco antico (kràtos tu dèmu) oppure democratia esprime la forza del popolo cioè della totalità di persone collegate in qualche problema comune. E difatti la totalità del popolo, a differenza di pochi privilegiati, si dibatte sempre, perfino nel corso della storia, con tante necessità non sempre soddisfatte.

    La natura umana è assolutamente uguale per tutti ed è fatta ad immagine e somiglianza di Dio e Dio stesso disse che è “Molto buona”. Le differenze che si costituiscono in essa non sono tali da poter significare delle realtà radicalmente fondamentali, che non possono essere corrette attraverso la comune educazione. Ma cosa ha fatto l’umanità nel corso della sua storia? L’unica narrazione che risale alla sua origine e si sviluppa per alcune migliaia di anni fino ad ora mostra che sono successi degli inconvenienti già indicati da Dio stesso che ha avuto ed ha sempre l’autorità di realizzarli. Egli chiese il rispetto della vita e quello della distinzione del bene e del male. Era ovvio come lo è sempre, che il primo rispetto va a Dio stesso, il creatore, dato che come cominciarono a vedere Adamo ed Eva, nessuna cosa si fa da sola e il creatore che la fa ne è il padrone. Ma gli uomini fin dall’inizio cominciarono a comportarsi come a loro piacque secondo la condizionata libertà che Dio stesso diede loro.

   Poiché non è tanto facile che l’uomo possa vivere correttamente senza seguire delle norme ragionevoli, egli cominciò presto a regolarsi a piacere suo arrivando a vivere in modo tale che Dio decise di distruggere l’intera umanità di allora con un enorme diluvio del quale, non senza qualche probabilità, sembra che siano rimaste tracce immense perfino di qualche città detta Atlantide. Sopravvisse il solo Noè con la sua famiglia. Ma anche questa cominciò a deviare a modo suo a differenza del primo figlio di Noè, chiamato Sem, con i suoi discendenti. Di Sem Dio disse che avrebbe abitato nelle sue tende.

   Per lungo tempo le norme che regolavano la vita degli uomini erano soltanto orali o almeno di esse non sono rimaste tracce interpretabili. Esistono poche norme di cui sembra che siano rimaste tracce materiali talvolta anche raccapriccianti. Solo in un periodo piuttosto recente in proporzione ad alcuni millenni di vita che non sembrano moltissimi, cominciarono a comparire dei codici scritti come era possibile secondo i tempi ed allora cominciarono a sorgere dei “codici” molto piccoli, scritti sull’argilla cotta o sulle lastre di pietra e poi anche sulle tavole di legno cerate od in tanti altri modi.

    Essi cominciarono a lasciare documenti corrispondenti alle usanze dei popoli di quei tempi, non certo esemplari. Il primo codice di cui si ha notizia è quello di Hammurabi forse di circa due mila anni a.C. scritto su tavolette di argilla. Ad esso poi ne seguirono degli altri. Non sembra che gli storici che cercano di delineare le vicende di quei tempi lontani segnalino o seguano delle norme morali apprezzabili. Anche Dio in persona attraverso Mosè volle dare, per il popolo che si scelse, delle norme che, assolutamente uniche, sopravvivono tuttora e si chiamano comandamenti. E questi si distinguono da tutti gli altri codici di legge risalenti per molti secoli ad altri popoli. Diamo un esempio per tutti. Un moderno scrittore definisce la storia dell’impero romano “la vicenda di una banda di ladroni” né certo le storie di altri popoli che costruirono imperi più o meno duraturi dovevano essere molto differenti. Tuttavia il codice delle leggi di Roma riviste da Giustiniano sotto la luce del cristianesimo furono più o meno adottati da tutti gli europei fino al tempo di Napoleone anche se facevano parte di tanti differenti Stati, ricordando anche la parentesi non indifferente dell’impero di Carlo Magno. Se poi le riforme napoleoniche o la stessa Rivoluzione Francese sia stata vantaggiosa o meno non so se conviene lasciarla giudicare dai moderni stati europei, che l’hanno adottata seguendo le correnti culturali che periodicamente sono andati adattandola. Certo i Greco-Albanesi d’Italia furono sempre duramente contrari ad essa. Comunque dopo le leggi di Hammurabi o di Solone conviene ricordare il complesso di leggi che sono comparse poco prima di Alessandro Magno ad Atene, a Sparta e in altre città democratiche dell’antica Grecia e poi nei comuni medievali d’Italia e in parte anche altrove che espressero le prime forme di democrazia. Dopo l’impero romano d’occidente il codice di Giustiniano si impose sull’impero bizantino e sostanzialmente in tutta Europa ma da Napoleone in avanti tutte le continue leggi dei vari stati europei con loro relative monarchie, imperi, dittature di destra e di sinistra sono state abbastanza decantate chissà come. Ma subito dopo la prima guerra mondiale ricomparve qualcosa di simile alle antiche democrazie balcaniche fino alla moderna costituzione italiana comunemente ormai considerata come la più bella del mondo col suo tipo di legislazione ispirata dal pensiero cristiano e dalla filosofia realistica ed è stata adottata come si ritiene da circa 180 Stati del mondo, se questa notizia può considerarsi attendibile. Come si è arrivati a questo punto? Certo un aspetto fondamentale di tutte le legislazioni comincia a prendere forma dopo il cristianesimo con la proclamazione dei diritti della persona umana più importanti dei diritti di proprietà assoluta. Tutte le leggi sono l’espressione dello sviluppo dei popoli nella loro individuazione del valore della natura umana. A questo punto viene proprio da ricordare che nel mondo non c’è valore tra gli uomini che possa confrontarsi con quello dell’uomo e delle singole persone e relativo pensiero che hanno resistito nei secoli. La storia umana ha certamente avuto un grande capovolgimento da Cristo in avanti come ampiamente si dice. Qual era il comportamento precedente dei popoli di tutta l’umanità prima di Lui e quale è la storia delle infinite guerre che sono state combattute fino alla prima e seconda guerra mondiale? Con quello sconvolgimento comparve l’amore perfino dei nemici e l’idea solamente difensiva già proposta al tempo dell’impero bizantino, anche se molti storici di allora stentarono a comprenderlo. E ci fu pure chi cominciò a dire che conviene evitare le guerre completamente. Qual è la gradazione dei valori che si sono andati affermando nella storia umana? Essi non sono certo quelli economici. Lo sono invece quelli che dovrebbero permettere all’umanità di vivere tranquillamente nel reciproco rispetto. Ognuno è attaccato alle norme date e seguite dai suoi antenati in forma o di storia o di norme culturali o morali. E ci sono nel mondo varie religioni e filosofie. Non sembra utile che ognuno ami e difenda solo le sue, magari tramandate dagli antenati. Il giusto sarebbe di studiare per bene ognuno la sua religione e la conseguente civiltà e poi rispettosamente provvedere a confrontarla con le altre secondo quello che dicono.

   Certo il primo elemento della storia umana è il tipo di civiltà che essa ha realizzato ad opera di ogni popolo e tra tutte le civiltà ci sono quelle che potrebbero sembrare più accettabili.

  Come si può fare a scegliere quella che potrebbe spassionatamente considerarsi la più conveniente o affascinante? Tanti affrontano questa via ma ancora essa non è stata capace di raggiungere tutta l’umanità nel modo migliore. Se è vero che il cervello umano ragioni in modo apprezzabile, si dovrebbe arrivare a qualche scelta liberamente preferibile alle altre. E c’è pure chi dice che questa operazione sia guidata a modo suo da Persona che a tempo debito potrà portarla a compimento. Quale può essere questa e come si potrà portarla a compimento?  La storia quale misteriosa ispirazione o quale risultato ha portato per rendere più accettabile la stessa vita umana? Ognuno potrebbe far conoscere adeguatamente la sua in modo che si unisca a qualche altra scelta migliore o si deve aspettare qualche idonea ispirazione ad opera di chi può darla? E come si giudica e si valuta qualche ispirazione importante che a giudizio di una buona parte dell’umanità ormai è stata data?

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