-12- Il Partito del Necessario n. 4 In evidenza

....Altro che rivoluzione industriale!

 

Non si capisce perché l'abbiano chiamata rivoluzione industriale. Infatti nella cosiddetta rivoluzione industriale non emerge, almeno a prima vista, l'aspetto rivoluzionario o comunque sconvolgente a breve scadenza.

Emerge invece il suo aspetto evolutivo inizialmente a cominciare dal popolo inglese, per arrivare poi con la collaborazione di molti popoli, per non dire di tutti, al lento sviluppo delle loro necessità, e di simili circostanze a vasto raggio se ne possono numerare parecchie.

Una volta durante un consiglio di facoltà letteraria qualcuno chiese: Perché tra tutti i popoli dell'antichità non c'è stato nessuno che abbia avviato una simile rivoluzione? Rispose un altro: Nessuno tra tanti popoli ha avviato un simile sviluppo industriale perché nessuno di essi ne aveva bisogno. Ma ci sono stati tanti indizi che mostrano tuttora che ci sono stati tanti individui che, se ne avessero avuto bisogno, l’avrebbero pure fatta al loro tempo. Basta pensare a Davide o ad Archimede o a Belisario o a tanti altri anche molto posteriori che pure sono noti. Per esempio: Leonardo, Galileo, Volta, Marconi, Fermi ecc.

In realtà bisogna riconoscere che quel movimento cominciato da colui di nome Richard Trevithick, nel 1808, che vide sollevarsi il coperchio della sua pentola che bolliva come tutte le altre e inventò la macchina che cammina a vapore, col successivo sviluppo di tante altre iniziative volte a facilitare il lavoro fisico umano  o anche animale, fece sorgere una serie di iniziative piccole o grandi fino a quando con la diffusione degli studi non si arrivò anche allo sviluppo di vere e proprie scienze fino all'energia elettrica o alla fissione atomica o alla radio, ecc.. Tra tutti i congegni volti a facilitare il lavoro, qualche volta solo fisico e animale, non è facile far risalire tutti questi avvenimenti a quella lenta e lontana storia della pentola che bolliva. Cominciò anche a svilupparsi non il pensiero umano o la religione, ma i loro contrari come si può vedere con Occam che li ha preceduti almeno dal punto di vista materiale, per il quale il pensiero era solo una “emissione di fiato” o con Hobbes per il quale  l'uomo sarebbe un lupo per l'altro uomo o con Lavoisier che proponeva l'eternità della materia e ogni cosa si sarebbe fatta da sola. Tutti questi concordano nel proporre che il pensiero non esiste e c'è invece la vera e propria rivoluzione che depreda e schiavizza gli uomini e li uccide, come se quasi 2000 anni di cristianesimo non fossero mai esistiti. E questo discorso non finisce lì, perché la cosiddetta civiltà che esso propone così andò preparando la sua stessa fine con le guerre mondiali, le bombe atomiche e poi gli scioperi non violenti ma pacifici, di più recente e differente orientamento. Lo stesso professore Costanzo al quale si devono gli approfondimenti e quindi gli inizi di buona parte delle cose fin qui dette in campo meccanico e relative conseguenze non era tanto tenero con questa cosiddetta rivoluzione industriale pur essendo anche lui dedito alle scienze applicate, ma disse e scrisse in poche parole: “Altro che rivoluzione industriale!” riferendosi al congegno della forza statica. In realtà si tratta di temi molto semplici a conoscenza di chiunque, che però non sono stati sviluppati come è avvenuto con tanti altri principi veri e non immaginari che hanno atteso millenni per essere sviluppati, mentre tanti altri pseudoprincipi si sono sviluppati con una celerità ed autorità impressionanti e magari forse addirittura dannosi oltre che erronei.

Come si fa a sviluppare con grande impegno la bomba atomica, come fonte di energia civile, senza accorgersi che ne esista un'altra da sempre notissima, eppure non compresa nei suoi elementarissimi usi pacifici ugualmente industriali? Questa in realtà nei suoi moltissimi usi a tutti noti ha da sempre abbagliato l'umanità che si è sempre contentata di ciò che essa credeva di conoscere. Ma non venne di pensare che una montagna presenta una enorme potenza statica e che la staticità è costituita da due forze contrapposte, una agente e una resistente che possono tra loro disporsi in modo da diventare energie non più statiche ma attive come aveva visto perfino Davide, che si interessava di infinite cose, ma non proprio di meccanica? Egli, come abbiamo già ricordato, disse semplicemente: I pesi minori “messi sulla bilancia vanno in su veloci come un soffio”. E noi ora diciamo che possono costituire una energia immensa e pacifica, con qualche piccolo accorgimento gratuitamente offerto dalla stessa natura. Essa semplicemente consiste nel rendere mobile il suo punto di appoggio, come del resto si faceva e si fa da millenni con la ruota, a quanto dicono, senza averla studiata finora. Ma ora interviene una piccola serie di brevetti, in confronto a tanti altri che potrebbero pure farsi, essenzialmente uguali ad essi nei loro contenuti ma non nella possibile variabilissima forma, tali da costituire il più grande regalo materiale che la natura o meglio la Divinità abbia voluto fare al lavoro e alla fatica dell'uomo. Abbiamo già più volte indicato i principali usi che possono farsi con questa enorme forza di attrazione terrestre che sulla terra, nelle montagne ed in tutti i più piccoli oggetti, sembra statica. Basta qui solo ricordare che la forza statica, nelle attuali condizioni del clima che si va riscaldando, offre la possibilità di regolarlo con infinito lavoro e vantaggi di vario genere per tutta l'umanità, inclusa la possibilità di dissalare, diciamo così a fantasia, almeno anche parte degli oceani per usi potabili o agricoli nei deserti. Si potrà così dire col professore Costanzo “Altro che rivoluzione industriale!”.

A questo punto ricordo un episodio ad onore ancora del professore Costanzo e dell'aiuto da lui dato per la presentazione di questo congegno, con tutta la sua cautela. Quando gli feci vedere il primo modello di questo congegno e la sua domanda di brevetto, egli pur non volendo comparire di persona per i suoi motivi, che espose chiaramente, ne fece costruire il secondo modello più completo di quello da me fatto costruire e ne rivide anche la seconda descrizione di esso da me fatta su consiglio e suggerimento dell’allora dirigente dell'Ufficio Brevetti di Roma. A questo punto egli ne fece il primo profondo studio con tutte le affermazioni che qui andiamo presentando  e suggerimenti, varie volte, di esperimenti e conversazioni e rivide quella mia seconda descrizione qua e là facendo qualche precisazione e in ultimo, quasi come sua personale firma, scrivendo di sua propria mano un suggerimento che volle fare, circa l'ultima parte della mia descrizione, segnalando l'esistenza di un utile congegno del quale io nemmeno conoscevo l'esistenza e nemmeno la terminologia, come ancora adesso riesco ad individuare. Tuttavia egli nonostante il segreto che voleva mantenere sul suo intervento, cominciò a parlarne a persone di sua piena fiducia che non tardarono a farmelo sapere. Egli aveva intuito che il congegno, ed i suoi esperimenti portavano al “moto perpetuo”. Ma egli consigliò energicamente che non conveniva nemmeno nominarlo, a causa delle reazioni che sarebbero successe in tutto il mondo. Però ne espresse con precise parole, secondo il suo solito, tutta l’essenza, lasciandone così l’interpretazione a chiunque volesse farla.

(V. Ig. Parrino, Congegno per Ottenere Energia da Fonte Statica s.c., pagg. 16 e 17).

Così diventa facilissimo capire dove questo congegno della “forza statica” o dell’”attrazione terrestre” possa arrivare, a beneficio dell’umanità, a cominciare da tutti i bisognosi di qualsiasi genere di cose necessarie.

 

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