Logo
Stampa questa pagina

-5- UTILIZZAZIONE DELLA FORZA STATICA

 

 

La principale forza della terra è data dalla sua capacità di attirare verso il suo centro i corpi che si trovano o su di essa o nello spazio della sua orbita (Dante: “Donde si traggon d’ogni parte i pesi”). Anche un qualsiasi corpo estensibile che abbia sulla terra il suo “punto di appoggio” (richiesto da Archimede) se applica la sua capacità estensiva (martinetto, muscolo, scoppio controllato della benzina, pressione idrostatica ecc) su una resistenza o da equilibrare staticamente o da vincere o, con l’aggiunta di una minima forza per agire, come dice Davide (salmo 61,10) di pesi minori che: “posti sulla bilancia, vanno in su, più leggeri di un soffio, tutti insieme”. Se il moto dinamico rotatorio è costante, allora consegue, come ancora dice Dante, che esso si muova: “si come ruota ch’igualmente è mossa”.

Un giorno, sui miei diciotto anni, stavo facendo una passeggiata di alcuni chilometri alle falde di una grande montagna. Guardandone la base, la lunghezza e l’altezza e cercando di indovinarne lo spessore, mi venne di chiedermi quanto essa potesse pesare, e se quel  peso potesse avere un valore industrialmente utilizzabile. Non mi convinceva il così detto principio di inerzia di Leonardo perché c’erano alcuni massi che, perdendo il loro appoggio, erano rotolati lungo il pendio di essa. A prima vista, come tutte le altre montagne, essa sembrava statica e inerte però, assieme a tutto il mondo di cui fa parte, non è affatto inerte. L’unico che è statico ma non inerte è il Motore Immobile, di quella staticità magnificamente espressa in tanti mosaici bizantini.

Se si prende come esempio il nostro sistema solare, col sole al centro e tutti i suoi pianeti e satelliti che gli girano attorno, essi pure come il sole girano anche su se stessi e hanno qualche altro tipo di moto.

Su questa nostra terra ha grande importanza la sopraddetta forza di gravità che meglio potrebbe chiamarsi “energia di attrazione”. Questa è quanto mai utile per ogni uomo, per la terra, per l’acqua, per l’aria, per le piante e per gli animali.

Tutti i corpi celesti, come la nostra terra, hanno forma sferica con forza di gravità applicabile su tutti i corpi che si trovano nella loro orbita e tendente sempre verso il loro centro. E questi pesi si dispongono tutti attorno a quel centro con perfette leggi. Secondo queste, tutti quei corpi o pesi hanno tra loro un perfetto equilibrio. Ma ci sono anche dei gas o dei vapori che salgono verso l’alto, regolati da altre leggi che però sempre, o quasi, come la bassa temperatura o altro, li inducono a ricadere sulla terra.

Tutti i pesi o corpi che si equilibrano sulla terra se quel loro equilibrio per un qualsiasi motivo si rompe, subito entrano in qualche altro tipo di movimento che in quel momento prevale su di essi.

In molti anni, nel corso della continuazione di queste mie fantasie giovanili, mi venne in mente di pensare che quel tipo di inerzia o staticità teorizzate da Leonardo è pure presente nello sviluppo di altre così dette leggi della fisica, non sempre in modo positivo. Per esempio Newton formulò la legge secondo la quale “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Ma riguardo a questa formulazione non sembrano considerate altre circostanze, per esempio quelle della leva, nella quale ci sono delle azioni che diventano moltiplicatorie o divisorie o rotatorie. Lavoisier sentenziò che “niente si crea e niente si distrugge” senza badare al fatto che c’erano o ci sono molti altri che la pensano diversamente non solo in campo teologico, ma anche in campo strettamente fisico e meccanico. Pure qualcuno a sostegno di Lavoisier formulò un’altra strana legge sulla conservazione o mutazione dell’energia che fu perfino chiamata “d’oro” ed ebbe una diffusione planetaria, come ce l’ha tuttora, che dice che “nella leva quello che si guadagna in forza si perde in movimento”; ma è stato facilissimo dimostrare che essa non è affatto sicura.

Sembra che la leva nel corso dei secoli e dei millenni anche a livello planetario, sia stata poco scomodata. Nel tempo delle mie conversazioni con lo splendido professore  Francesco Costanzo, gli raccontai una mia interpretazione della ruota, utilizzata finora in tutto il mondo. Essa la spiega come un fascio di leve che disposte a cerchio secondo la loro legge possono andare in salita o in discesa o su strada piana ognuna con un fulcro mobile ruotante sul suolo. Il Professore Costanzo rimase meravigliato da questa interpretazione e disse che non aveva mai sentito o letto niente di simile e che quella interpretazione meritava di essere pubblicata. Maggiore meraviglia mostrò ancora quando gli dissi che anche nella leva poteva introdursi qualche variazione e che quella regola detta d’oro non mi piaceva. Infatti se la leva si trova in posizione statica, la forza prodotta dalla differente lunghezza dei suoi bracci sotto carico, la dà ugualmente e il movimento dei sui bracci si può sostituire con altro tipo di movimento. L’essenza del cambiamento consiste nell’utilizzare un fulcro girevole su un asse sul quale poggia la leva. Inoltre

  1. Il crollo del principio di inerzia di Leonardo,
  2. il crollo della legge di Lavoisier sul principio di conservazione dell’energia,
  3. il crollo della regola d’oro della meccanica,
  4. l’interpretazione del funzionamento della ruota nella rotazione della sua circonferenza, cioè nella rotazione di tutti i fulcri delle relative leve e le utilizzazioni in qualsiasi luogo ad esse adatto, rese mobili e rotanti sul suolo,
  5. come la simile rotazione del fulcro della leva su un asse, con la rotazione di due ruote attorno allo stesso asse, che caricano i due bracci della leva, che quindi permettono di utilizzarla senza nessuna perdita, salvo solo pochissimi attriti,
  6. tutta la forza prodotta dalla maggiore lunghezza del braccio della potenza contro quella della resistenza, indipendentemente dalla loro rotazione, sono concetti e realizzazioni sufficienti per correggere dei principi come quelli qui sopra elencati e impiantare un nuovo modo di produrre ed utilizzare l’energia sulla terra in modo differente da come abitualmente è stata usata finora.

Infatti, le cinque qualità della forza statica, che qui di seguito elenchiamo, possono produrre fondamentali differenze:

  1. Possibile quantità di energia quanto metà del peso dell’intera terra
  2. La sua gratuità
  3. La sua assoluta pulizia
  4. La sua possibile utilizzazione in qualsiasi luogo
  5. La sua durata senza limiti di tempo.

Tutte queste qualità dell’energia di attrazione o forza di gravità, utilizzata come qui sopra accennato, permettono di sostituire tutte le fonti di energia finora usate sulla terra, pericolose, costose, faticose, inquinanti e quant’altro.

Oltre ai due modelli pubblicati ad opera del sottoscritto in questo sito con relative descrizioni, la prima risalente al 1984, sono state presentate alcune altre descrizioni di congegni che sono stati brevettati dall’ufficio dei Brevetti e Marchi d’Italia, tutti uguali nei loro principi ma differenti nelle forme. Due modelli sono stati portati al punto di dare risultati concreti come descritto nel loro posto. La loro approvazione è stata fatta da persone di alta specializzazione. Contro di essa, di cui non può esserci cosa più semplice e comune, sono stati soltanto presentati dubbi e incertezze ma non concreti argomenti. Queste notizie sono state date nelle non molte descrizioni presentate in questo sito nel capitolo riguardante la meccanica. Esse potranno venire ancora ampliate e pubblicate in occasione di ulteriori presentazioni. In alcune parti di esse verranno accennate le mie intenzioni a proposito di questi congegni e loro pubblicazioni o brevetti. Esse potranno ancora venire ampliate e circostanziate se se ne presenterà la convenienza o la necessità.

La mia intenzione di fondo deriva dal fatto che la forza statica della terra o meglio la sua energia di attrazione è facilmente utilizzabile come ho dimostrato nel caso della leva e in alcuni altri casi. Non c’è motivo che tutta l’energia che ora si usa sulla terra si continui ad usare come si fa tuttora.

Una tale quantità di energia derivante dalla scissione delle due componenti di qualsiasi forza statica, una agente e una resistente, che è stata data a tutta l’umanità senza essere finora individuata, non c’è nessun motivo che possa diventare proprietà esclusiva di tanti che possano riuscire ad impadronirsene come altri hanno fatto con le terre di tutto il mondo, anche con la realizzazione di grandi imperi come risulta dalla storia. La cosa importante è che abbiano il necessario per la loro vita, in tutte le forme che si presentano, ogni popolo e ogni persona che nasce in questo mondo. E questa dovrà essere la realizzazione del prossimo futuro.

Template Design © Joomla Templates | GavickPro. All rights reserved.